"Fin dall’inizio dei miei studi sono sempre stato affascinato dalle relazioni intercorrenti fra la progettazione architettonica e quella strutturale: per questo i miei maestri ideali sono molti e rispondono ai nomi di Nervi, Morandi, Candelà e Torroja, ma anche Mies van der Rohe, Gropius, Le Corbusier ed i più vicini a noi Calatrava e Meier.
Questa eterogeneità di riferimenti mi ha fatto comprendere che non possa essere del tutto efficace avere uno stilema progettuale unico ed identificativo, ma, al contrario, pur rimanendo coerenti con se stessi e dentro al discorso architettonico del proprio tempo, bisogna avere l’accortezza di proporre degli interventi calibrati e consoni all’esistente, in modo da intervenire in maniera ordinata, seppur spiccatamente moderna ed innovativa."
Danilo Picca